Manoscritti e quaderni nel turbine della Russia sovietica. Il Maestro e il Dottore tra Storia ed Eternità
Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov e Il dottor Živago di Boris Pasternak, due grandi romanzi russi dell’epoca sovietica, ruotano entrambi intorno alla figura dello scrittore visto nel problematico rapporto con il suo tempo. Come Amleto, l’artista si fa “specchio e impronta” della sua epoca, testimoniando con la sua parola una ricerca sommessa della Verità, lontana da ideologie preconfezionate e radicata nella imprevedibile concretezza del hic et nunc. Immersi nel loro tempo, ma non ad esso conformi, Bulgakov e Pasternak sono stati entrambi un esempio della resistenza dell’arte nei confronti del totalitarismo. I loro romanzi hanno molti punti in comune: l’alter ego dell’autore al centro, figura cristica, la riflessione sul rapporto Storia ed eternità, la struttura complessa con la mise en abîme dell’opera nell’opera, la riflessione sul Bene e sulla sua azione nella realtà, l’epilogo che sposta l’azione in una dimensione totalmente altra. Еntrambi, infatti, si presentano come aperti e incompiuti, perché è la forma romanzesca stessa, nella sua vana e incessante rincorsa della vita, ad essere incompiuta. Lo dice Woland consegnando il manoscritto non bruciato al Maestro:
“Il romanzo, purtroppo è incompiuto”.
Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov e Il dottor Živago di Boris Pasternak, due grandi romanzi russi dell’epoca sovietica, ruotano entrambi intorno alla figura dello scrittore visto nel problematico rapporto con il suo tempo. Come Amleto, l’artista si fa “specchio e impronta” della sua epoca, testimoniando con la sua parola una ricerca sommessa della Verità, lontana da ideologie preconfezionate e radicata nella imprevedibile concretezza del hic et nunc. Immersi nel loro tempo, ma non ad esso conformi, Bulgakov e Pasternak sono stati entrambi un esempio della resistenza dell’arte nei confronti del totalitarismo. I loro romanzi hanno molti punti in comune: l’alter ego dell’autore al centro, figura cristica, la riflessione sul rapporto Storia ed eternità, la struttura complessa con la mise en abîme dell’opera nell’opera, la riflessione sul Bene e sulla sua azione nella realtà, l’epilogo che sposta l’azione in una dimensione totalmente altra. Еntrambi, infatti, si presentano come aperti e incompiuti, perché è la forma romanzesca stessa, nella sua vana e incessante rincorsa della vita, ad essere incompiuta. Lo dice Woland consegnando il manoscritto non bruciato al Maestro:
“Il romanzo, purtroppo è incompiuto”.
- Docente: Maria Candida GHIDINI